mercoledì 7 luglio 2010

GENITORI & FIGLI: ISTRUZIONI PER L'USO di Giovanni Veronesi

Da oggi iniziamo a riproporre film che già abbiamo sottoposto a critica durante l'inverno. E' tempo di estate, è tempo per il cinema serale e per le seconde visioni e magari il lettore ri-leggendo le nostre critiche sarà invogliato a rivedere uno di questi film.
Buon cinema estivo, dunque!!

L’io narrante del film è Nina, un’adolescente che riesce a unire il mondo della scuola e delle problematiche familiari all’interno di un film scorrevole e divertente.

Tutto dipende da quello che si cerca in un film. Io come spesso ho avuto modo di ribadire cerco l’entertainment, ovvero l’essere piacevolmente, emotivamente o intensamente trattenuto dallo spettacolo durante tutta la sua durata. Questo credo sia il motivo per cui la gente comune va al cinema. Se poi il film è anche un capolavoro, tanto meglio. Ma spesso i supposti capolavori sono più negazioni dell’entertainment e più inclinazione alla noia.

Il film a mio parere è una commedia divertente e piacevole dai bei dialoghi sulle cazzate che si sparano in famiglia e luoghi affini. Beh! dialoghi urlati, com’è ormai ovvio nei film italiani. Urlati e soprattutto belli pieni ed infarciti di sane parole che campeggiano in bello stile, quali: cazzo (quasi onnipresente), vaffanculo, merda, stronzo, troia…

Genitori che urlano e litigano in continuazione. Dialoghi fra ragazzine sul modo abbastanza squallido di perdere la verginità. Professori che per essere apprezzati dai loro studenti non lesinano un bel “cazzo!” in classe…

Ma dove siamo finiti? Ma che società ridicola e senza più morale siamo diventati?
Ecco, se questa è davvero l’ Italia allora c’è davvero da aver voglia di non voler più essere italiani.

Ma il film di Veronesi piace, intrattiene e alla fine non è neanche proprio scema la sua analisi. Anzi…

E’ comunque un film fresco. Moderno (magari sempre con il suo stile sempre ripetuto a episodi, ma questa volta molto rivisto, corretto e migliorato: non c’è dubbio). Un film che parla delle nostre brutture ma lo fa con umorismo, e un divertissement (in senso pascaliano anche, perché no?) che altri sembrano aver perso per strada.
Bravi gli attori. Bravo Veronesi.