giovedì 18 aprile 2013

Luoghi e famiglie del Rinascimento fiorentino da visitare: palazzo Guicciardini




Palazzo Guicciardini si trova a Firenze in via Guicciardini 15. Fu la principale dimora della famiglia Guicciardini che, venuta a Firenze dalla Val di Pesa almeno dalla seconda metà del XIII secolo, comprò nella via alcune case.
Tra il 1342 e il 1365 Piero Guicciardini si dedicò ad una campagna di acquisti che culminò nella creazione di una Casa Grande dei Guicciardini, nucleo originario del palazzo che si trovava all'epoca tra il Palazzo dei Benizzi verso nord e il futuroPalazzo Salvadori verso sud.
Nel 1515 Jacopo Guicciardini, fratello del famoso storico Francesco, acquistò il palazzo Benizzi, dove nel 1233 era nato San Filippo Benizzi. Nel 1604 infine venne aggiunta anche la Casa dei Barbadori, un edificio interno rispetto alla strada, raggiungibile tramite un vicolo che passava accanto al palazzo Benizi, che venne demolito quando fu allargata Piazza Pitti. Nel frattempo i fratelli Girolamo e Piero Guicciardini decisero di costruire un unico palazzo signorile.
La facciata si presenta oggi composta da due ali ben distinte, ma unite dallo stesso cornicione e dalla fila uniforme di finestre al secondo piano, mentre le partiture al pian terreno ed al primo piano sono disomogenee come in origine. La parte di destra, ex-Palazzo Benizzi, presenta dei pregevoli graffiti a monocromo, mentre la parte di sinistra ha le pietre della muratura a vista. Il marchese Piero Guicciardini impose alla discendenza che titolo e possedimenti si trasmettessero al solo figlio primogenito senza divisioni, per cui la proprietà arrivò senza grandi mutamenti fino all'Ottocento.

mercoledì 17 aprile 2013

Florence as the new model of ethical virtus in the world



Time has come for a New Humanism. In an age of globalization and crisis of values we urgently need to reconsider  humanistic values.
Martha C. Nussbaum aroused a public debate on Humanism with her book “Not for profit. Why democracy needs the humanities”. At the London City the traders are required to take a test in ethics.
A new wind is blowing and ethics can be the new direction of the world.
Florence has been the centre of Humanism and this city had powerful Humanistic thinkers.
In such a dark age as Italy is going through, after a technocrat government that completely alienated Italians and their humanistic traditions, it can be useful to remember two of the most fervid minds of Florence: Niccolò Machiavelli and Francesco Guicciardini.
Both men belonged to the Florentine oligarchy, although Guicciardini’s family was wealthier and more prominent than Machiavelli’s.
Both thinkers during those tormented years were stimulated by Italian tragedy to examine the historical events.
Their reaction in a time of political crisis was creative in the highest degree, for it contributed to the formulation of new concepts of politics and of the historical process, which is indeed what we lack of today.
Today we live in a world populated by an entitlement culture, made of egotism and primarily concerned with financial interests that tend to favor a selected oligarchy.
We live in a culture where personal success is principally measured on compensation. We live in a time where the policies of democratic systems have been infected by financial power provoking a vacuum in terms of culture and values.
Following the example of those fervid thinkers today we should educate our society in visualizing virtus, which means to relaunch ethics as a primary value for the future leading classes.
For this reason, for its history and tradition and as a symbol of Humanism in the world, Florence should become an open space for training (visualization) the future ruling classes in ethics.
International symposiums and meetings on ethics should be organized in this city. Teaching Ethics to the world could be the new economy for this city, in virtue of her glorious past.

venerdì 12 aprile 2013

Vincenzo il barman filosofo-pop rilancia una nuova visione etica



Da Vincenzo (Caffetteria Vincenzo Damiano), il barman filosofo-pop, di Via del Parione 46r, Firenze,  si ri-inizia una tradizione che fu tipica della Cultura degli anni pre/post-guerra: attività commerciali che progettano Cultura.
Segno dei tempi, segno di esigenze etiche che si fanno urgenti. La cultura come argine etico al dilagare del sottosviluppo culturale causato da una finanza di rapina imposta delle oligarchie bancarie e politiche.
E’ sintomatico che proprio a Firenze, città dell’Umanesimo, siano commercianti come Vincenzo Damiano a sentire il bisogno per una ricerca di una nuova etica autentica, in quanto parte dal basso. Proprio a Firenze, che partorì pensatori come Machiavelli e Guicciardini creatori di una visione adeguata ai nuovi tempi  in una politica umanistica di crisi.
Vincenzo Damiano contando solo su se stesso e sul proprio intuito apre uno spazio espositivo per giovani e talentuosi artisti.
Espone da Vincenzo Damiano Lea Monetti, un’ artista la cui pittura si misura in delicatezze, in zone d’ombra e sfumature, come un canto del cuore che canta forte e non fa rumore.
Assieme ai cappuccini (anche alla soia) ai caffè, alle visioni filosofico-pop di Vincenzo, al baccalà alla livornese, ai primi preparati dalla moglie Elena, ai prosciutti di qualità della Garfagnana e all’amore che Vincenzo pone nel proprio lavoro sarete sotto la magia di una pittura morbida e avvolgente.