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Jutta Prediger |
di Ilaria Gelichi
Jutta raccontaci qualcosa di te: da dove vieni, cosa fai nella vita…
Mi chiamo Jutta Prediger, vengo da Monaco di Baviera e sono giornalista ed editrice in un programma radiofonico.
Da quanto tempo studi l’italiano? E com’è iniziata questa passione?
Ho cominciato a studiare l’italiano circa 6 anni fa, ma poi 4 anni fa ho smesso e non ho fatto più niente per molto tempo. Ho ricominciato lo studio questa primavera, all’Istituto Italiano di Cultura di Monaco di Baviera.
L’italiano è una passione: i bavaresi vanno ogni anno in vacanza in Italia ma non parlano la lingua. Io voglio imparare l’italiano per comunicare con la gente.
E poi forse c’è la possibilità che io debba sostituire un mio collega durante le vacanze, che è corrispondente a Roma per la radio. Per questo devo studiare molto!
Che corso stai frequentando qui all’ISTITUTO EUROPEO? Ti piace?
Sto frequentando il secondo livello del corso di italiano e mi piace molto. Ho imparato molte cose nuove ma ho anche ripassato alcune cose della grammatica che avevo già imparato. Negli anni passati ho studiato troppo velocemente e quindi era molto importante per me fare un ripasso per consolidare le conoscenze acquisite.
Perché hai scelto proprio Firenze per i tuoi studi di italiano?
Ho scelto Firenze perché è una città piena di attività, cultura ed eventi. Si possono fare tante cose nel tempo libero, ad esempio andare al cinema: mi piace molto guardare film.
Inoltre ho una collega che vive qui a Firenze da 30 anni ed è sposata con un fiorentino, quindi ho la giusta compagnia per scoprire i segreti della città.
Cosa ti piace di più dell’Italia ed in particolare di Firenze?
Firenze mi piace perché è una città grande e vivace. Questa volta ho visitato solo Siena, ma in passato sono stata molte volte in Italia. La cosa più bella di Firenze? La vista sulla città dal Piazzale Michelangelo, di notte.
Quali sono i tuoi progetti, intendi proseguire lo studio dell’italiano? Consiglieresti l’ISTITUTO EUROPEO?
Certamente, che domande! Continuerò a studiare l’italiano e sì, consiglierei di venire all’Istituto Europeo.