di Ilaria Gelichi
Le vacanze di Natale sono finite e come ogni lunedì riparte
anche la nostra rubrica sulle etimologie e i modi di dire italiani.
La scuola è ricominciata da pochi giorni, eppure sicuramente
qualche studente avrà già voglia di fare forca! A questo punto i non
Toscani (anzi, non Fiorentini…) si staranno chiedendo cosa voglia dire “fare
forca”: ebbene, per indicare l’azione di saltare la scuola in italiano standard
si usa l’espressione marinare la scuola, ma ogni regione italiana
possiede il suo vocabolo per indicare questa diffusa pratica studentesca.
Abbiamo pensato che possa essere interessante e divertente per stranieri e non
conoscerne qualcuno: pensate che i modi di dire in qualche caso cambiano
addirittura da una provincia all’altra nella stessa regione!
Partiamo dal nord: in Valle d’Aosta, sentirete dire
che quel ragazzo ha schissato la scuola, ma nel vicino Piemonte
esistono già diverse varianti a seconda della provincia, anche se la più
diffusa è tagliare. In Lombardia sentirete dire scavallare
se vi trovate in Brianza, altrimenti impiccare in provincia di Bergamo, bigiare
a Milano, mentre a Sondrio salano la scuola. In Veneto si dice
far manca, ma anche brusare (bruciare) e far berna. Nelle
Dolomiti bellunesi, esiste la variante fare plao. In Trentino
troviamo i vocaboli delle regioni vicine, con qualche variante: fare blao,
ma anche bruciare a Bolzano, bigiare a Trento. In Friuli
la versione udinese è molto vicina all’italiano standard: andare in marina.
Gli studenti di Trieste e Gorizia invece dicono fare lipe o lippa.
In Liguria si dice saltare, conigliare, o forcare
(come nella vicina Toscana). Se andate in Emilia Romagna, sentirete così
tante varianti che vi si confonderanno le idee: per citarne qualcuna, salare
a Piacenza, fare buco o fare fuoco a Bologna, fare fuga a
Reggio Emilia e fare puffi a Rimini. Anche la Toscana non è da
meno: a Firenze si usa dire fare forca, ma ad Arezzo fare chiodo,
mentre a Livorno si fa brucia e a Pisa si fa bu’a, solo per dire
alcune. In Umbria non c’è modo di sbagliarsi: si fa salina,
mentre nelle Marche si fa sega, come nel Lazio. In Abruzzo
sentirete un simpatico fare cuppo o cuppare, mentre nel vicino Molise si dice o fare spago o
fare filone, come in Campania. In Puglia esistono molte
varianti a seconda della provincia in cui ci si trova: nel Salento si usa nargiare,
mentre nelle province settentrionali ritroviamo fare filone e fare
fruscio. Anche in Calabria abbiamo l’imbarazzo della scelta: fare
sciampalè, addrazzare, zumpare sono solo alcune delle
varianti. In Basilicata si usano varianti delle regioni vicine, come fare
filone e azzuppà; in Sicilia si dice buttarsela e in Sardegna
fare vela.
Alla prossima settimana con altre curiosità sulla lingua italiana!
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